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Valeria, tettona, a cena fuori
Tu vestita in modo decisamente sexy, con una camicetta abbottonata solo fino all’altezza dei capezzoli e che quindi lascia esposto tutto il tuo splendido decolleté, una collana che scende fin sulle tue grandi tettone, una gonna con sotto un tanga bianco, truccata molto sugli occhi, sguardo ammiccante e lussurioso.
Andiamo a cena fuori, io ti vengo a prendere dal lavoro e quando compari di fronte a me in modo così prorompentemente sexy, così esplosivamente carnale, mi sento svenire da quanto sesso mi fai.
Riesco con difficoltà a rimanere in me, col mio cazzo che diventa enorme e si strofina sulle mie mutande; tu che lo sai mi guardi tra le gambe e vedi nei miei jeans un notevole rigonfiamento, mi guardi e sorridi compiaciuta.
Ti apro la porta della macchina, ti faccio salire sentendo il tuo profumo mentre mi passi accanto per entrare e mentre ti chini per sederti le tue grandi tettone oscillano verso di me mentre io le guardo pieno di desiderio.
Salgo in macchina al tuo fianco e partiamo, durante tutto il viaggio non apriamo bocca, ci guardiamo soltanto, e siamo tutti e due molto eccitati, avremmo voglia di toccarci, di fermare la macchina e scoparci immediatamente, ma non lo facciamo perché stiamo andando a fare qualcosa di ancor più eccitante.
Arriviamo al parcheggio del ristorante, scendo ad aprirti la porta, sei meravigliosa, semplicemente stupenda, sei la femmina più eccitante, più carnalmente eccitante che esista e fai di tutto per evidenziare e amplificare la voglia di carne che provochi.
Mentre andiamo a braccetto verso il nostro tavolo tutti ti guardano, le femmine prima con stupore e poi con gelosia per i loro uomini, i maschi prima con stupore e poi con desiderio, desiderio e invidia per me. Vedo dai loro occhi che hanno i cazzi duri, che li hai eccitati, hanno persino difficoltà a far finta di niente e a parlare con le loro compagnie ai loro tavoli.
Ci avviciniamo al nostro tavolo, i nostri ospiti sono già arrivati e ci guardano senza nascondere niente attraverso i loro occhi, ma facendo finta di niente attraverso le loro parole.
Il nostro tavolo è rotondo e ci sediamo io di fronte a te, per poterti guardare totalmente, e tu tra Giovanni, alla tua destra, e l’amico di Giovanni (che ne io ne te abbiamo mai visto, è più magro di lui ma un po’ più alto e dall’apparenza molto robusta, sembra avere circa 30 anni). I tuoi piedi sfiorano le mie gambe e mi sorridi di nascosto.
Iniziamo a ordinare e ci portano innanzitutto gli antipasti. Mangiamo, beviamo, chiacchieriamo, ridiamo, siamo allegri. Io ti guardo continuamente, ti mangio con gli occhi.
Mentre andiamo avanti con il pasto tu casualmente avvicini la tua mano alla coscia di Giovanni e gliela sfiori sotto il tavolo, lui è turbato, eccitato, e si vede, nonostante cerchi di non farlo trasparire, e sotto il tavolo ti sfiora a sua volta la tua gamba. Si parla, si beve sempre con più allegria, siamo rimasti ormai solo noi al nostro tavolo e il padrone del ristorante, un bestione con due grandi baffi. E io vedo che parlando parlando Giovanni e il suo amico non fanno altro che guardarti, sono entrambi girati verso di te, anche io ti guardo e sullo sfondo dietro il bancone anche il padrone ti guarda; tutti ti mangiamo con gli occhi mentre parliamo del più e del meno, tutti abbiamo i cazzi duri e bagnati, tutti pensiamo oscenamente a te, mentre parliamo di altro.
Giovanni e il suo amico ti parlano sempre più vicini, mentre mangiamo il gelato e tu ridi contenta (hai bevuto un po’ di vodka con lo sgroppino a metà pasto) finchè Giovanni non ti da un leggero bacio sul collo, sopra la tua spalla con la sua testa un po’ inclinata. Tu non ti ritrai e allora lui continua, tu dai un leggero respiro ansimante, un piccolo mugolio di piacere, e allora lui, continuandoti a baciare morbidamente sul collo inizia a carezzarti il seno dal basso, sopra la camicetta. Io ti tocco le gambe con le mie, l’amico di Giovanni rimane per un attimo interdetto ma poi inizia a toccarti le tettone dall’alto, infilando poi la sua mano tra i tuoi enormi seni nel decollete e inizia a baciarti il petto. Tu hai gli occhi socchiusi e fremi leggermente dal piacere, il tuo respiro diventa affannoso mentre le forti mani di Giovanni e del suo amico penetrano tra le tue tettone e iniziano a stringere con forza i tuoi capezzoli che nel frattempo sono diventati durissimi.
Il padrone del bar sembra molto eccitato, non era stato previsto lui, e decide di uscire dal bancone, viene verso di te, da dietro, ti prende la testa da sotto il mento con le sue mani, con decisione te la china all’indietro e inizia a baciarti sulla bocca, lingua su lingua con le vostre teste invertite mentre Giovanni ti bacia il collo e il suo amico il petto e le loro mani pastrugnano le tue enormi oscene tettone da vacca.
Io mi alzo, sposto il tavolo e, dopo aver osservato bene la scena per un po’, mi chino tra le tue gambe, tiro su la tua gonna e compare uno splendido tanga che a malapena nasconde una straordinaria figa depilata e il tanga è tutto bagnato, tu sei già eccitatissima, una vera vacca in calore, mi chino e spostando leggermente il tanga con la mano inizio a leccare, sentendo i tuoi umori sempre più bagnati, lecco lecco e bacio con le labbra e con la lingua, tu fremi sempre di più ed il tuo fremere eccita eccita ancor di più se è possibile i maschi sempre più arrapati ed infoiati di te, con un dito ti penetro mentre affondo la mia bocca nella tua dolcissima fica, mi sembra di sbranarla e sento scorrere lungo il mio braccio tutto il tuo umore che addirittura goccia dal mio gomito oltre a scorrere sino al tuo culo e poi via tra le tue chiappe, mi sento completamente perduto nei sensi, piacere piacere e piacere, lontanamente sento sconnesse oscenità bestiali mormorate alle tue orecchie.
E poi mi alzo e tirandomi fuori l’uccello te lo infilo dentro e appena entra, sembra che lei non desiderasse altro che prenderlo dentro, tu hai un forte sussulto, apri gli occhi e mi fissi con passione vorace e mentre io ti sbatto immediatamente forte tu fissandomi animalescamente negli occhi muguli il tuo piacere mentre le mani e le bocche degli altri sconvolgono il tuo corpo, la tua carne. La camicetta ti è stata sbottonata, meglio dire letteralmente strappata, qualche bottone è saltato nella foga, il reggiseno è stato con violenza, e mentre ti sbatto con foga, tenendoti per le cosce, compaiono i cazzi degli altri, quello di Giovanni alla tua destra che sbatte sulle tue tettone e si strofina sul tuo capezzolone turgido, quello del suo amico alla tua sinistra che te lo infila in bocca e tu lo ciucci con fame ancestrale, quello del baffone che si strofina sulla tua guancia destra ed insiste per entrare anche lui nella tua bocca, tu passi con la bocca da un cazzo all’altro e assapori i diversi sapori, le diverse forme, ma sono tutti cazzi duri, molto duri eccitati di te, vedo nei loro occhi che anche loro desiderano sbatterti e prenderti brutalmente con forza, ma li faccio attendere continuando a sbatterti io sino a quando il loro desiderio monta ad un livello incontrollabile, sono ormai puri animali selvaggi, bestie infoiate e assatanate che non desiderano altro che prenderti e possederti con tutte le loro carni, con tutta la loro possenza, oltre ogni ritegno, oltre ogni limite.
Il primo a sbatterti dopo di me è Giovanni mentre io ti infilo in bocca il mio cazzo bagnato, caldo ed eccitato e tu di dedichi totalmente a lui, tra le proteste degli altri due che continuano a sconvolgere tutto il tuo corpo, e sento sul mio cazzo gli ansimi del tuo piacere generato dal possente impeto di Giovanni, e ad un certo punto ti sento irrigidire dal piacere in un orgasmo selvaggio che ti sconvolge dalle viscere, gli altri implorano Giovanni di farsi da parte perché vogliono sbatterti anche loro e lui con gran fatica lo tira fuori ed è immediatamente sostituito dal suo amico mentre il baffone si masturba strofinando il suo cazzo sulla tua tettona sinistra, tu ciucci un po’ il mio cazzo e un po’ quello di Giovanni, ti prendiamo e ti tiriamo giù dalla sedia, per terra ed il tuo corpo fremente di piacere è circondato da quattro maschi assolutamente infoiati, ormai siamo tutti in trance, io sono disteso per terra, tu sei sopra di me dandomi la schiena col mio cazzo in fica e gli altri che confusamente possiedono le tue carni, poi lo tiro fuori e cerco sempre in quella posizione di mettertelo nel culo e, il tuo culo non è mai stato così bagnato da tutto il colare della tua fica da vacca in calore, a tal punto che il mio cazzo lo penetra quasi senza alcuna difficoltà ed in un attimo sorprendentemente hai il mio cazzo nel tuo culo, caldo e stretto il tuo culo, caldo e enorme il mio cazzo, immediatamente mani selvagge premono la tua fica, il baffone ci affonda la propria bocca e ti lecca selvaggiamente mentre sei inculata da me e tu vieni di nuovo, il baffone viene spostato con forza da Giovanni che eccitatissimo ti infila in fica il proprio cazzone infoiato di te, io sono sotto di te, ti lecco la schiena, le mie mani sui tuoi fianchi e il mio cazzo ebbro di piacere che penetra il tuo culo, tu che mi scopi col culo, le tue mani poggiate per terra per sostenerti, Giovanni che ti tiene per le cosce e con foga ti sbatte in fica, sento il mio cazzo nel tuo culo schiacciato anche dal suo nella tua fica, l’amico di Giovanni con il suo cazzo nella tua bocca e con le sue mani sulla tua testa a tenertela succhiante, il baffone inginocchiato al tuo fianco che ti palpa con forza brutale le tette e sbava sui tuoi capezzoli turgidi come non mai mordendoli, Giovanni non resiste più e urlando di piacere si irrigidisce e ti sborra dentro, esce ed il baffone senza ritegno, mentre ancora il suo sperma cola dalla tua fica ed io ne sento il calore sulle mie palle mentre continuo a scoparti nel culo, inizia a sbatterti sbatterti sbatterti, siamo tutti così eccitati che veniamo quasi subito tutti e quattro insieme urlandoti insulti osceni e scomposti, irrigidendo i nostri corpi in un unico intreccio carnale, venendoti io nel culo, il baffone in fica e l’amico di Giovanni in bocca sul viso e sulle tettone, sei inondata di piacere e di sperma e godi ad un tale livello che stai per svenire, siamo tutti così così sfatti che ci addormentiamo così come siamo, tu tra me e il baffone con i nostri cazzi ancora dentro e Giovanni ed il suo amico ai nostri fianchi.
Poi ci risvegliamo, salutiamo, e io e te, sporchi di orgasmo, risaliamo in macchina, seguiti dagli sguardi di invidia degli altri. Lungo la strada ci guardiamo, sempre senza parlare, con affetto e, non ci tratteniamo più, fermo la macchina, ti bacio sulla bocca e facciamo l’amore, io e te con i nostri corpi, le nostre menti, i nostri spiriti, amore, amore infoiato totale, vacca da monta che non sei altro!