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federicoesabina

Mangiafuoco

Sabina ha appena pubblicato una sua nuova confessione di quando aveva 20 anni ... si intitola Mangiafuoco!


Qui alcuni estratti ma vi invitiamo a leggere qui la storia completa.


"Avevo 20 anni e mi ero appena comprata la mia prima auto, una fiesta scassata di terza o quarta mano con i pochi risparmi che avevo. Per provarla avevo deciso di andare a Itri a curiosare tra le bancarelle di un mercatino di Natale"

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Girando tra le bancarelle arrivo ad uno spiazzo dove erano stati allestiti dei giochi in legno, tipici giochi medievali e vi sono alcuni bambini con i loro genitori che vi stanno giocando. C’è un signore che sta spiegando affabilmente le regole, con un vocione molto profondo che mi colpisce … spiega in un modo molto coinvolgente e appassionato per cui mi metto ad ascoltare incuriosita e ad osservarlo; è un omone anziano almeno sessantenne, piuttosto grasso e con un pancione vistoso, capelli lunghi e barba incolta, mi sembra piuttosto trasandato e sciatto nel vestire, i vestiti sono anche un po’ sporchi, ha un vecchio berretto da babbo natale che con tutta la barba, meglio il barbone, che ha ci sta proprio bene.

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Sono un po’ imbarazzata ma vado da lui, vedendolo sempre più da vicino sembra quasi un barbone di strada, di quelli che si incontrano nelle stazioni, di certo non ha un aria pulita … vedo che con una mano cerca qualcosa nella tasca dei pantaloni e dopo poco, tra oggetti vari e fazzoletti usati di carta, ne tira fuori una banconota tutta sgualcita da 5 euro e mi dice

"Signorina, qui fa un grande freddo, lei almeno cammina mentre io devo stare qui fermo ai giochi e non ho tempo di andare a quella bancarella la di fronte dove danno del vin brulè. Per favore mi può fare la cortesia di andarmene a prendere un bicchiere? Tenga, questi sono 5 euro e con il resto si prenda un bicchiere anche lei, glielo offro io e, se le fa piacere, ce lo beviamo qui insieme. La ringrazio Signorina.”

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“Signorina, questo brulè è proprio buono da bere, ma le assicuro che è ancora più buono da leccare”

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“Signorina, veda di fare in modo stasera quando chiudo di prendermi un altro brulè, con il resto se ne prenda uno anche per lei, glielo offro io, e ce lo gustiamo insieme per finire la giornata”

Sentivo il suo brutto alito di vino sul mio volto mentre mi diceva questo, vedevo goccioline di brulè sulla sua barba sporca mentre stringeva forte la mia mano …

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Non ho il tempo di comprendere quello che ha detto che mi sta stringendo a se così forte da farmi quasi perdere il respiro e ho tutto il viso punto dalla sua barba mentre mi alita e mi bacia dappertutto, leccandomi anche oscenamente il volto e le labbra sino poi a sentire la sua lingua che mi penetra tra le labbra … non riesco ad opporre resistenza e le socchiudo leggermente dando la possibilità alla sua lingua di cercare la mia, e venendo inondata in bocca dal suo respiro, alito osceno, dal sapore sporco della sua bocca lurida … ma è un attimo che si stacca dicendo in modo perentorio 

“ti sto riscaldando, tettona, ora togliamoci i vestiti che si asciugano un po' e ci lecchiamo per bene questo brulé” 

Alla parola “tettona” un brivido mi si scatena dentro ma non ho tempo di reagire in alcun modo che lui mi ha già tolto il cappotto e mi sta sbottonando la camicetta rossa che ho … respiro affannosamente e percepisco che il mio seno che si muove con il respiro lo sta eccitando molto … le sue manone sono ora sulle mie tettone a estrarle dal reggiseno, lo fa senza alcun ritegno, brutalmente … e non appena le strappa fuori vi ci si avventa furiosamente con tutto il suo volto … le sento pungere tutte dalla sua barba ispida, baciare, leccare, mordere, palpare …

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mi sto concedendo a quel vecchio sporco bavoso contro la mia stessa volontà, e sto provando un piacere sempre più intenso

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“sei proprio una tettona in calore, hai proprio bisogno di essere trattata come una vacca in calore”

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“tettona, sei proprio una bella cagnetta in calore, mi hai fatto sborrare così tanto che adesso mi fanno male le palle … direi che hai proprio bisogno di un regalino … dovrei avere quello che fa per te …”

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 improvvisamente con una manona mi spinge indietro facendomi risiedere sullo sgabellino e con l’altra manona di colpo infila 3 o 4 dita dentro di me iniziando a ravanarmi freneticamente con i polpacci la parte interna superiore della mia vagina mentre con il pollice, senza nessuna delicatezza, con totale brutalità, mi stimola il clitoride, è così violento il tutto che piacere e dolore mi sembrano diventare la stessa cosa, inizio a vibrare, tremare, fremere tutta senza più alcun controllo sul mio corpo … allargo più che posso le gambe per offrirmi totalmente alla sua violenza bestiale, ho delle sensazioni mai avute in vita mia … non è un orgasmo quello che mi sta arrivando, mi sembra qualcosa di molto più intenso ed esplosivo e … non capisco cosa mi stia succedendo

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mi da un profondo lurido bacio in bocca, si alza, apre la porta del retro del furgone e mi spinge fuori, sono completamente nuda con addosso soltanto la camicetta rossa aperta ed i calzettoni con le scarpe … non piove ma la strada è ancora tutta bagnata e piena di pozzanghere, è notte inoltrata … non ho tempo di dire nulla che lancia fuori in strada in una pozzanghera a fianco di me i miei vestiti, la gonna, le mutandine, il giubbotto e mi dice, prima di richiudere il portellone,


- “tettona, sei proprio una puttana di strada”


mentre raccolgo i miei vestiti da terra, sento dei brividi violenti dentro di me … e, piangendo silenziosamente, mi rivesto in strada … mentre il furgone scassato si mette in moto, accende le luci, e se ne va.






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