Taglialegna
- federicoesabina
- 19 feb
- Tempo di lettura: 2 min
Sabina continua a pubblicare la sua storia, di quando aveva 20 anni, con "Mangiafuoco", il vecchio lardoso e schifoso artista di strada con il quale andò a vivere assieme in una baraccopoli o campo zingari vicino Minturno. Dopo il primo racconto "Itri" ed il secondo "sguattera" è ora disponibile anche il terzo capitolo "taglialegna"!
Qui alcuni estratti ma vi invitiamo a leggere qui la storia completa.
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nel piccolo letto mi stringo ancora di più a lui per scaldarmi, abbracciandolo forte mentre mi russa rumorosamente in faccia … sento la sua schiena pelosa sul palmo delle mani … sento il bisogno di lavarmi che sono tutta sporca di lui, ma lui è caldo, oscenamente caldo, e fuori dal letto, lontano da lui, è freddo … mi appiccico a lui più che posso
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... ”tettona, sai che hai un gran bel culo che fa il paio con quelle tue tettone da vacca in calore? Sono proprio contento di averti come sguattera personale! Vieni qua a leccarmi un po' che non ho voglia di andare a pulirmi in bagno e preferisco che mi lecchi tutto tu tettona, ho voglia di lavarmi un po’ con la tua saliva … che poi, si lo so puzzo ma a te piace essere la mia sguattera, dopo esco fuori a tagliare legna insieme al vicino che qui è praticamente finita. Tu poi datti una bella ripulita che vedo sei ancora tutta sporca di sesso e lavati anche i capelli che li vedo tutti impastricciati della mia sborra, ma adesso leccami per bene tettona, dopo ti sistemi mentre io faccio colazione”
Praticamente ogni mattina gli piaceva, al risveglio, essere leccato da me dappertutto, voleva la mia saliva e la mia lingua in ogni parte del suo corpo grasso, osceno, volgare, peloso, sporco, puzzolente … spesso si rieccitava, anche se mi aveva già scopata e usata durante la notte, e si faceva poi fare un pompino oppure mi sbatteva da dietro, la mattina gli piaceva molto sbattermi alla pecorina ...
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